Una passeggiata tra le guglie del Duomo di Milano #sbricioligitani
10:26 PMRegalarsi un sabato mattina di fine inverno per osservare la città di Milano da un punto di vista insolito.
Nascosti tra le guglie del Duomo, lo sguardo si apre all'orizzonte e così, tra i tetti delle case svetta il Castello Sorzesco e poco più in là lo skyline con i grattacieli luccicanti.
Ed è propio lì che ci si sente ovattati in un mondo parallelo, lontano dalla frenesia di una città che non si ferma mai e brulica di persone ed eventi.
Mi perdo tra le meravigliose decorazioni incise e tra i volti sapientemente modellati, che trasudano emozioni.
Tutto è così semplicemente perfetto, arte anche nel dettaglio più piccolo.
Giochi di luce creano riflessi impalbabili.
Storie di vita e di fede si intrecciano contribuendo alla costruzione di questa cattedrale meravigliosa, in cui si respirano emozioni, che il marmo ha gelosamente custodito nei secoli.
Tra i racconti che più mi hanno colpita ci sono le storie dei benefattori, tra i quali ci sono poveri, prostitute e mercanti. Una lezione di vita nei confronti di chi è sempre pronto a giudicare.
Un'anziana signora, Caterina di Abbiateguazzone, era talmente povera che non aveva nulla da offrire per contribuire al sostentamento del cantiere. Decise allora di donare il suo lavoro, trasportando e lucidando le pietre utilizzate per la costruzione. Un giorno diede all'obolo della cattedrale la sua pelliccetta tutta sgualcita, unico indumento che aveva, per ripararsi dal freddo. Un signore vide la scena e commosso decise di riscattare il cappotto della donna e restituirgliela.
Alcune prostitute andavano a versare ogni mattina la decima della paga del lavoro notturno.
Infine si ricorda Marco Carelli, ricchissimo mercante, che fece testamento per donare i suoi averi alla fabbrica. In quel periodo il cantiere viveva un periodo di crisi economica e gli chiesero di anticipare la somma. Il mercante accettò e con parte della sua donazione venne costruita la prima guglia, che ancora oggi si chiama "guglia Carelli".
Altrettanto affascinante è la storia che accompagna i blocchi di marmo da Candoglia.
Un luogo che mi resterà nel cuore, lezioni di vita che ci aiutano a ricordare quanto sia bello donare gratuitamente.
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